Varie, Strategie e performance di banche e intermediari finanziari - Strategies and performance of bank and financial intermediaries
23, Oct 2011

Supercompliance & superperformance

Post crisi Lehman la creazione di valore nel settore finanziario avviene principalmente tramite il conseguimento di risparmi di costi e/o lo sviluppo di ricavi contraddistinti da dimensioni molto contenute, da una elevatissima frequenza e da una diffusione in ogni area di attività. La differenza rispetto al recente passato, infatti, risiede nel fatto che oltre al non favorevole scenario macro, il costante sviluppo delle tecnologie mobili e la crescente complessità dei modelli di business delle banche, indotte anche da una profonda rivisitazione delle norme regolamentari, rendono possibile implementare le più tradizionali fonti di creazione di valore – risparmio dei costi e sviluppo dei ricavi marginali, grazie ad economie di scopo e di scala – in ogni angolo della banca, con frequenza elevata e con probabile ripetibilità nel tempo. In sintesi, perfomance di eccellenza vengono conseguite tramite la somma di una miriade di atti di gestione e non più come frutto di grandi deal. La Compliance è vissuta da molte banche unicamente quale fonte di investimenti e di costi. È certamente vero che l’aderenza ad un sempre più stringente quadro normativo determina una continua revisione delle norme, delle procedure e della formazione del capitale umano che opera in azienda. Ma possiamo limitarci ad una visione del business che tenta unicamente di “contenere i danni” della Compliance? Perchè non andare "oltre la compliance"? La banca, la sua clientela, i mercati sui quali essa opera e le autorità di vigilanza rappresentano un complesso e fragile ecosistema nel quale le operazioni svolte da ciascun attore determinano effetti molteplici. Identificare e gestire gli impatti che le operazioni commerciali e finanziarie intraprese da una banca determinano sull’ambiente circostante dovrebbe rappresentare un’area importante dei sistemi di controllo di un intermediario, e ciò indipendentemente dal fatto che esse si svolgano in ambiti più o meno regolamentati. Sotto questo aspetto, la Compliance, la cui implementazione certamente determina oneri a carico degli intermediari, è un investimento che deve essere finalizzato a ridurre sia i costi sociali che quelli aziendali delle banche. Riguardo ai primi, e cioè ai costi sociali, l’adozione di stringenti criteri di Compliance consente di ridurre i costi per gli azionisti, e questo assume rilievo se si considera la necessità di patrimonializzare le banche tramite il rafforzamento del capitale e con ricorso ad adeguate politiche di autofinanziamento. È inoltre molto probabile che banche ben gestite non abbiano necessità di supporti pubblici per mantenere la propria indipendenza. Per quanto concerne l’impatto sul conto economico degli intermediari, l’offerta di prodotti e servizi aderenti alle più stringenti normative consente di: -          elevare la reputazione della banca; -          ridurre talune classi di rischio operativi, in particolare quelli legati alle frodi ed alle contestazioni della clientela; -          ridurre il rischio di credito grazie al perfezionamento delle pratiche di fido ed all’acquisizione di tutto il corredo di informazioni e documentazione utili anche nella fase di precontenzioso e di contenzioso; -          ridurre le interruzioni di servizio, il cui impatto sulla produzione di ricavi può risultare anche molto significativo; -          acquisire un set completo di informazioni di elevata qualità sul cliente; -          determinare un continuo sviluppo del modello di business e dell’organizzazione; -          sviluppare prodotti sempre più complessi, la cui imitazione da parte di altre banche appare difficile senza adeguati presidi giuridici, organizzativi ed informativi; -          sviluppare la cultura aziendale; -          consentire comparazioni con i prodotti ed i servizi dei concorrenti più marcate e precise; -          dimostrare rispetto per il cliente e per le associazioni di consumatori che lo rappresentano, riducendo ex ante il rischio di contenzioso e di class actions; -          elevare la qualità del capitale umano che opera in seno alla banca grazie alla presenza di strumenti di valutazione etica e di disciplina del suo operato. Per concludere, la Compliance può contribuire al conseguimento di risparmi di costi e/o allo sviluppo di ricavi contraddistinti da dimensioni molto contenute, da una elevatissima frequenza e da una diffusione in ogni area di attività.