Controlli interni - Internal Controls
13, Apr 2018

RAF e creazione di valore

“Too many banks still wrongly see their risk appetite framework as a separate tool, unrelated to decision-making. This framework needs to be an integral part of the decision-making process.

Also, most banks do not use risk appetite limits and statements as tools to facilitate discussion at various levels of the organisation. They need to change this approach.

And more generally, they need to create better incentives for complying with risk appetite frameworks. Here, the tone from the top plays a crucial role. It is those at the top who have to promote a sound risk culture – by putting it into practice, by acting as role models. The board and the senior management must define values and set expectations for the risk culture. The board in particular must challenge the senior management and so ensure that each and every strategic decision is based on a sound risk analysis. Moreover, having a sound infrastructure for risk data would make this easier to achieve.

Come noto, la cultura dei controlli e quella del rischio si diffondono con grande lentezza e difficoltà negli intermediari finanziari nei quali la trasparenza e la correttezza dei comportamenti non sono una priorità. Le responsabilità di una contenuta presenza di queste due specifiche e distinte culture non possono essere cercate in fattori ambientali, e cioè al di fuori del perimetro dell’intermediario, ma sono tutte interne ed hanno a che fare unicamente con gli uomini e con le donne che vi lavorano, ed in particolare con coloro che hanno responsabilità manageriali o che costituiscono i board.

Come ha recentemente evidenziato M.me Danièle Nouy nella citazione sopra riportata (grassetto e sottolineature nostre) - tratta da un’interessante prolusione intitolata “Risk appetite frameworks: good progress but still room for improvement”, alla quale potete accedere direttamente dal sito del SSM della BCE cliccando qui – appare ancora molto lunga la strada che porta ad una accurata gestione dei rischi delle banche europee. La presenza di Risk Appetite Frameworks (RAF) non efficaci dipende forse dalla dimensione della banca, in ossequio al principio di proporzionalità sempre invocato dalle direzioni e dai board dei più deboli? Non pare proprio, dato che “… we have realised in particular that the effectiveness of risk appetite frameworks does not depend on a bank’s business model, its size or the country it operates in. What it depends on is how determined a bank is to make it work, to use it and to make it a core element of its risk culture and its decision-making.”.

L’approfondita conoscenza dei rischi, delle opportunità ad essi connesse e la effettiva capacità posseduta da un qualsiasi intermediario finanziario nell’affrontare i primi per conseguire le seconde rappresentano il miglior fondamento per la costruzione del valore dell’impresa. La parole di M.me Danièle Nouy evidenziano, con chiarezza ed immediatezza, come fare buona parte di questo percorso.