Controlli interni - Internal Controls
23, Aug 2019

Quanto lavorano gli amministratori delle banche europee?

Come noto, svolgere il ruolo di amministratore o di sindaco di un intermediario finanziario non è compito facile: la normativa è molto complessa ed in continua evoluzione, i rischi sono moltissimi, i problemi interni a ciascun intermediario hanno spesso radici lontane nel tempo e le condizioni imposte dal contesto nel quale opera l'intermediario, politics inclusa, determinano forti irretimenti anche per l'azione di un vigoroso amministratore delegato, figuriamoci per quella di un semplice consigliere. Vi è da chiedersi, piuttosto, quanto possa risultare davvero utile (per l'intermediario, intendo,  non per sè stessi ...) assumere un incarico nel board e se - dati i notevoli rischi impliciti, talune frequentazioni decisamente poco nobili e le remunerazioni spesso risibili - siano tempi nei quali convenga ancora assumere tali incarichi.

La BCE ha appena pubblicato una interessante analisi che riporta i "tempi medi" che gli amministratori delle banche europee dedicano allo svolgimento dei loro incarichi ("Report on declared time commitment of non-executive directors in the SSM", che potete scaricare direttamente dal sito della BCE cliccando qui) e nella quale viene evidenziato, tra l'altro, che nel 2018 (grassetti miei) "...the ECB imposed conditions, obligations or recommendations in fit and proper decisions to address concerns about time commitment for around one out of every five assessed non-executive directors. With respect to non-executive directors, therefore, time commitment is the fit and proper criterion with the highest number of supervisory concerns.". Posto che i rilievi della BCE sono stati condotti sulla base delle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti aziendali ("declared time commitment") e che nessuno, proprio nessuno, monitora i tempi effettivi di lavoro di un consigliere o di un sindaco, le probabili ingenuità dichiarative compiute da quel 20% di consiglieri lasciano intuire che coloro che non dedicano tempo sufficiente allo svolgimento dei loro incarichi siano molti di più. 

Quante volte avete visto arrivare, in Consiglio o in Comitato, Colleghi che hanno già letto accuratamente tutta la documentazione oggetto di trattazione (e che non si attendono, al contrario, una presentazione scolastica degli stessi)? Quanti esponenti aziendali, pur non coinvolti nei lavori dei Comitati, dedicano tempo ad esaminare criticamente anche i lavori svolti da tali Comitati? E' davvero possibile che un intermediario con attivi superiori a 100 miliardi di euro assorba ad un consigliere, in media, solo 37,3 giorni di lavoro all'anno (tempi di trasporto, formazione, eventi aziendali, pranzi e cene di Natale compresi)? E' davvero possibile che la presenza di un esponente in un comitato diverso dal risk o dall'audit richieda un numero di giorni uomo/donna (30,7 giorni in media) superiore a quella richiesta dalla presenza di esponenti nel risk o nell'audit committee, ben più pesanti in termini di lavoro (30,6 giorni)?

La BCE si astiene, assai nobilmente, dal far rilevare queste, e moltissime altre, incongruenze che emergono da una lettura pignola del documento e ci grazia, peraltro, dalla diffusione di dati disaggregati su base territoriale che, molto probabilmente, evidenziebbero ulteriori difetti del nostro sistema bancari (in aggiunta alla non vigenza, in Italia, del F&P).

Ma la lettura del documento insegna molto su quanto sia ancora lunga la strada per pervenire ad una gestione solida e di elevata qualità degli intermediari finanziari europei. Ovviamente non è solo questione di tempo, di competenze o di regole di governance. Ma il learning by doing imporrebbe la presenza di pochi consiglieri competenti e vocati, di un presidente che sorrida poco e imponga percorsi decisionali trasparenti e di verbali delle riunioni di comitati e consigli che attestino le dichiarazioni - specifiche e dettagliate, non di circostanza o da claque all'amministratore delegato - rese da ciascun consigliere in merito alle decisioni da assumere su ogni punto messo all'ordine del giorno. Serve tempo di qualità, non solo tempo.